venerdì 10 giugno 2016

Doppia recensione.

Ciao amici lettori, oggi vi recensisco due libri che ho letto un po' di giorni fa :-)
Buona lettura.

Titolo: Quattro etti d'amore, grazie
Autore: Chiara Gamberale
Prezzo: € 15,00
Genere: Romantico??? Non ne ho idea in effetti scusate.
Pagine: 237
Voto: 6

Trama:

Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato. Erica ha un posto il banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su Facebook, due figli. Tea è la protagonista di una serie tv di culto, ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna la libertà, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un amore proibito. Nelle sue abitudini invece, Tea coglie la promessa di una pace che a lei pare negata. In un gioco di equivoci e di proiezioni, le due donne si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: e l'esistenza dell'altra diventa l'occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle col destino. Che comunque, irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe.

Recensione:

Avevo tanto sentito parlare di Chiara Gamberale, grazie al suo ultimo libro uscito, e per caso, un amica mi ha dato in prestito Quattro etti d'amore, grazie.
E così ho “conosciuto” questa autrice, purtroppo sono ancora abbastanza indecisa a riguardo, non so decidere se mi piace o meno e spero, che leggendo qualcos'altro, possa farmi un idea più precisa.
Non scrive male ma, talvolta, è un po' confusionaria a parere mio, o almeno questo libro lo è visto che è l'unico che ho letto.
A volte non riuscivo a capire cosa volesse dire perché rimanevo imbrigliata in frasi che non capivo bene.
Forse sono io che sono limitata e non capisco il suo stile ma, non sono riuscita a farmi un idea precisa appunto.
Ho acquistato da pochi giorni Le luci nelle case degli altri, credo il primo libro che ha scritto, e spero che sia più chiaro.
Nel complesso la storia è carina, piena di drammi personali e viaggi nel profondo di se stessi.
Le due protagoniste sono personalità molto complesse ed entrambi interessanti.
Mi è piaciuta sopratutto Erica, una donna che si occupa della famiglia, un marito fantastico che la ama da morire, due figli che sono pezzi del suo cuore, una donna semplice.
Sembra avere una vita perfetta ma in realtà qualcosa la turba, quello che lei chiama “effetto sottovuoto” le opprime la mente e la fa sentire infelice.
Si chiede come sarebbe la sua vita se fosse la famosa attrice Tea Fidelibus, se potesse essere libera e favolosa come lei.
Ed è proprio per le sue fragilità che mi è piaciuto questo personaggio, sono riuscita a vedere oltre la super donna che sembra e ho visto una persona normale, che come tanti si è persa mentre gli anni passano, che viene distratta dai ricordi...
insomma mi ha fatto tenerezza alle volte.
Tea invece mi ha un po' annoiata con le sue paturnie e la sua storia col marito mi ha decisamente confusa.
E il problema è che non ho nemmeno capito quale sia la sua scelta alla fine...
Nonostante la confusione è stata una lettura discreta che mi ha lasciato un sacco di bellissime frasi che vorrei condividere con voi cari lettori.

Le frasi più belle tratte dal libro:

Si sussurrano qualcosa con gli occhi.

È semplicemente una persona matura, che probabilmente dalla vita ha avuto poco, rispetto a te, e quello che tu puoi considerare “qualcosa” lei lo considera “tanto”, magari addirittura “tutto”.

Certamente mi amate, ma non mi capite.

È tristissimo quando quello che sogni tutti i giorni capita davvero, ma a qualcuno che non sei tu.

Com'è che a due persone niente veniva più spontaneo che cercarsi e all'improvviso niente riesce più impensabile? Chi è che spegne i corpi? La testa? Il cuore?
O si spengono da soli, cominciano loro, loro suggeriscono alla testa “è finita”, e poi convincono il cuore “è finita”.

Ma tu ci pensi a tutte le esistenze che potrebbero farci felici, se non fossimo sempre alle prese con la nostra?

Se non sai uscire da un tunnel arredalo.

Per tutto il giorno mi era rimasto dentro lo schianto che può fare la porta di casa, se te la sbatti alle spalle come avevo fatto io uscendo.

Qual'è la tua idea di maternità?
Non è un idea ma una speranza. È l'impressione, viva e profonda, che possa succedere finalmente qualcosa di immenso, uscendo da sé, ricominciando in un altro essere umano, passando a lui il testimone del senso per cui siamo qui.

Imparavamo insieme a chiudere gli occhi, puntare un dito sul mappamondo: e partire. Io ci mettevo la voglia pazza di andare via, via dai problemi, dai sospetti, dai suoi timori, dai miei timori: via.
E lui ci metteva la capacità magica di rivelarmi segreti, significati nuovi, nuovi dove, nuovi come, nuovi perché.

Ha la pancia che continua a gonfiarsi, la barba tagliata male. E? E a me sembra stupendo, come il primo giorno in cui l'ho visto, di più.

La verità è che io non sono più solo Erica, da quel 27 aprile 2002 sono Erica e Viola. E dal 22 novembre 2009 sono Erica e Viola e Gu.
Le cose che penso le penso con tre teste. Le cose che sento le sento con tre cuori.
(questo lo dice parlando dei suoi figli)

Ammesso e non concesso che io abbia un anima, solo tu l'hai raggiunta e nessuno potrà raggiungerla mai più.

Ora ti aspetta un periodo terribile. Le lacrime si sveglieranno con te, il bisogno di vomitare prima. Passeranno mesi, ma questo dolore passerà. Però fidati, un giorno aprirai gli occhi. Forse ti troverai ancora le lacrime sulla faccia e il vomito in gola ma sentirai di essere sopravvissuta. E sarà una grande scoperta da cui ricominciare.

Seconda recensione.

Titolo: Per sempre
Autore: Susanna Tamaro
Prezzo: € 5,90
Genere: Introspettivo/drammatico
Pagine: 222
Voto: 7
Trama:

Per sempre: un patto d'amore e di vita, il filo indissolubile su cui avevano costruito la trama dei giorni. Eppure sono passati 15 anni da quando Nora se n'è andata. Matteo ricorda quotidianamente gli interrogativi che hanno segnato il suo percorso: di quanto dolore sono fatte le nostre vite? Come si esce dall'inferno? E chi è Dio? Un meraviglioso viaggio che racconta di quanto un uomo possa perdersi e di come la forza della natura e il mistero della vita racchiusi nelle piccole cose lo possano cullare e redimere, restituendolo al mondo.
L'autrice ci regala una storia incredibilmente poetica che fa risuonare le corde dell'amore, della fragilità umana e dello stupore che si prova di fronte alla vita.

Recensione:

Sapete che mi piacciono questi libri un po' drammatici, che scavano a fondo nell'animo umano e pongono domande che, segretamente, tutti ci poniamo nel corso della vita.
L'ho trovata una lettura molto particolare, profonda e piena di significati, mi ha fatto riflettere tantissimo sulla vita in generale.
Molte volte ci lamentiamo e ci autocommiseriamo per ogni cosa, spesso anche per piccoli problemi, senza accorgerci che intorno a noi c'è chi soffre veramente e non certo per inezie.
Io stessa, a volte, mi lascio trasportare dalla tristezza e mi lagno per una delusione, una falsa amicizia, una cosa che va storta, un progetto che non prende il volo. Insomma, anche io tendo nei momenti bui a vedere tutto nero ma bisognerebbe trovare la lucidità per renderci conto che ci sono cose ben più gravi di queste, finché siamo in vita possiamo risolvere tutto se davvero lo vogliamo.
Leggendo questo libro sono tornata in carreggiata e mi sono accorta che i miei non sono veri problemi, per carità, soffrire fanno soffrire lo stesso, ma non è nulla che un po' di forza e un briciolo di fiducia in se stessi e nel futuro non possa aggiustare.
In un certo senso mi ha aiutato a recuperare un po' di quella forza che avevo perso col tempo e mi ha dato risposte su cui ho riflettuto.
Alla fine dei conti direi che Per sempre è capitato proprio a fagiolo, il destino deve averlo messo sulla mia strada proprio ora che ne avevo bisogno.
Matteo è un personaggio molto sfacettato, da prima romantico e innamorato pazzo, un padre devoto, poi un uomo duro, vuoto, l'ombra di se stesso, successivamente un alcolizzato che arriva a fare cose orribili e infine torna ad essere figlio, quel figlio che si è perduto con gli anni, che dal padre imparerà a vivere nuovamente.
Mi è piaciuto molto Matteo e sono riuscita a capirlo anche quando era impossibile, con lui ho viaggiato fino al centro del dolore e sono risalita.
Nonostante la storia sia molto toccante e lo stile della Tamaro scorrevole, talvolta, mi sono incastrata tra un passaggio e l'altro.
Specie all'inizio, ci ho messo un po' ad ingranare ma, dopo i primi cinque o sei capitoli, la storia mi ha catturata e in un attimo l'ho finito.
Ricco di situazioni interessanti, personaggi ben definiti e sentimenti autentici.
Penso proprio che leggerò qualcos'altro della Tamaro, voglio conoscerla meglio e scoprire altre opere.

Le frasi più belle tratte dal libro:

C'era il presente -il tempo del nostro amore- e il futuro, che sarebbe stato ciò che negli anni a venire avremmo costruito insieme: il lavoro, la casa, i bambini, seguendo l'aspirazione di lasciare il mondo migliore di come l'avevamo trovato.

Si resiste al buio, ci si oppone a quella notte misteriosa che sta in fondo a ciascuno di noi, a quell'oscurità che, prima o poi, ci attende tutti.
Siamo sottili sfere di vetro, basta un urto minimo per trasformarci in schegge. Quanto tempo ci vuole poiché queste schegge tornino ad essere una bella sfera iridescente?
Nessun tempo a noi noto, perché nessun frammento è in grado di tornare ad essere forma.

Quello che io vedevo, gli altri non sembravano notarlo, il loro sguardo si fermava alla forma.

Che cosa sarebbe successo se quel giorno non fossi andato all'assemblea, se non ci fossi venuta tu, se ti fossi seduta in un posto diverso? Ti avrei incontrato in un altro luogo, un mese più tardi, un anno più tardi? I nostri nomi, i nostri destini erano comunque già legati da un indissolubile nodo o invece eravamo intercambiabili? Tu avresti incontrato un un Giuseppe o un Luca ed io una Giovanna o una Maria che mi aspettava dietro l'angolo? Saremmo stati felici, infelici, mediamente infelici, avremmo avuto altre case, altri figli, altri suoceri?
Non lo so.

“è questo l'amore?” mi domandavo camminando per le strade. Questo sentirsi improvvisamente leggeri e pesanti allo stesso tempo? Quando pensavo ai tuoi occhi, alle tue labbra, a quando le avrei baciate, mi sentivo allegro, euforico, ma se mi sfiorava il dubbio che non lo avrei mai fatto, mi sembrava di pesare dieci tonnellate.

Ogni tanto arrivano uomini che sono delle vere e proprie cattedrali di muscoli; attraversano il prato con passo potente ma, appena mi compaiono davanti, intravedo nei loro occhi un bambino impaurito.

“è finita la vita che lei conosceva, ma lei è vivo ed è giovane, non sa quanti orizzonti le si possono aprire davanti.”

C'era un <me> prima di te e un <te> prima di me e quel <te> e quel <me> hanno percorso strade differenti e, spesso, sono proprio quelle strade che, ad un certo punto, ritornano a far sentire il loro irresistibile richiamo.

“Perché mi ami?”le ho sussurrato in un orecchio “non c'è niente di amabile in me.”
Lei ha scosso la testa e con il dorso della mano si è asciugata gli occhi. “Perché vedo il Matteo che tu non vedi.”
“Quale Matteo?”
“Quello che esisteva prima della disperazione.”

Con il tempo ho capito che il destino non è altro che la strada che devi fare per incontrare te stesso.


Ecco qua le mie recensioni cari lettori, spero vi siano piaciute.
Come sempre vi chiedo di dirmi se anche voi avete letto questi libri e cosa ne avete pensato.
Ci vediamo domani con un nuovo post.

Un bacione da Cry.

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