mercoledì 16 maggio 2018

Recensione La scatola dei bottoni di Gwendy.


Titolo: La scatola dei bottoni di Gwendy
Autore: Stephen King & Richard Chizmar
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Genere: Fantasy
Pagine: 236
Prezzo: € 17,90
Voto: 8/10
Trama:

Gwendy Peterson ha dodici anni e vive a Castle Rock, una cittadina piccola e timorata di Dio. È cicciottella e per questo vittima del bullo della scuola, che è riuscito a farla prendere in giro da metà dei compagni. Per sfuggire alla persecuzione, Gwendy corre tutte le mattine sulla Scala del Suicidio (un promontorio sopraelevato che prende il nome da un tragico evento avvenuto anni prima), a costo di arrivare in cima senza fiato. Ha un piano per l'estate: correre tanto da diventare così magra che l'odioso stronzetto non le darà più fastidio. Un giorno, mentre boccheggia per riprendere il respiro, Gwendy è sorpresa da una presenza inaspettata: un singolare uomo in nero. Alto, gli occhi azzurri, un lungo pastrano che fa a pugni con la temperatura canicolare, l'uomo si presenta educatamente: è Mr. Farris, e la osserva da un pezzo. Come tutti i bambini, Gwendy si è sentita mille volte dire di non dare confidenza agli sconosciuti, ma questo sembra davvero speciale, dolce e convincente. E ha un regalo per lei, che è una ragazza tanto coscienziosa e responsabile. Una scatola, la sua scatola. Un bell'oggetto di mogano antico e solido, coperto da una serie di bottoni colorati. Che cosa ottenere premendoli dipende solo da Gwendy. Nel bene e nel male.

Recensione:

Ero davvero curiosa di leggere questo libro illustrato perché non mi è mai capitato un libro di King illustrato tra le mani, e dato che sono peggio dei bambini mi ci sono tuffata praticamente subito!
La scatola dei bottoni di Gwendy però non è una favola e nemmeno un libro per ragazzi, è una storia inquietante, ansiogena (non so nemmeno se esiste questa parola) e macabra.
Partiamo dal “caro”, si fa per dire, Mr. Farris, il losco figuro che in un certo senso mi ha fatto venire in mente Il cappellaio matto di Alice nel Paese delle meraviglie, il quale dona gentilmente la scatola magica alla piccola Gwendy.
Ebbene già il fatto di ritrovare un uomo seduto su una panchina che avvicina i bambini è di per sé inquietante, se poi aggiungiamo il fatto che è davvero un tipo strano e che afferma di osservare Gwendy da un po' e lei è una bimba di 11 anni, ecco che abbiamo tutti i requisiti per bollarlo come pedofilo.
Ma in realtà Mr Farris non è assolutamente un maniaco, anche se potrebbe essere mal interpretato.
Il problema è che affibbiando la scatola dei bottoni a Gwendy praticamente finisce per migliorarle e rovinarle la vita allo stesso tempo.
Provate ad immaginare di ricevere una scatola magica che vi spara cioccolatini dal potere straordinario di placare la fame (se abbiamo qualche chilo in più come la dolce Gwendy è una manna o se siete come me che praticamente passo le giornate a mangiare di continuo) e, se siete fortunata vi spara anche un bel dollarone del 1891 (che vale una fortuna) e fin qui tutto bene no?
Ma aspettate a cantare vittoria... la scatola contiene anche dei bottoni, per ogni bottone un continente (se schiaccerete uno di questi bottoni il continente sparirà nel nulla cancellando milioni e milioni di vite umane) più un bottone rosso che avvera i vostri desideri e uno nero che cancella direttamente la Terra e forse anche l'universo (tanto per non farci mancare nulla).
Avete cambiato idea vero?
Non la volete più la scatola magica!
Ed in pratica la storia è la vita di Gwendy, la seguiamo da quando riceve la scatola solo bambina, la ritroviamo adolescente e infine donna.
I poteri di quest'oggetto le portano certamente tantissima fortuna, salute e la fa eccellere in tutto rendendola praticamente perfetta... ma per ogni cosa c'è un prezzo (come insegna il caro Tremotino di Once upon a time) e Gwendy lo pagherà con gli interessi, credetemi.
La poveretta ne passa davvero di tutti i colori ma, tutto sommato, si dimostra un'ottima “guardiana”.
Ovviamente non posso dirvi tutto altrimenti vi toglierei il gusto di leggere questo gioiellino, che vi consiglio di leggere assolutamente.
Vi posso dire però che ho trovato la storia avvincente, la penna di King ha colpito ancora regalandomi un paio d'ore di adrenalina, brividi e ansia come solo lui sa fare del resto.
Il fatto che poi sia ambientata nella mitica Castle Rock (chi conosce bene King sa di cosa parlo) mi fa pensare con nostalgia sia a Stand by me, che a tutte le altre storie ambientate in questa piccola cittadina timorata da Dio, è come se leggessi una mini serie dove incontro ad ogni libro personaggi nuovi ma che vengono esattamente dallo stesso luogo.
Non è una figata?
Ok, dalla mia recensione traspare l'entusiasmo e l'ammirazione con cui ho letto quest'ennesimo successo del Re del brivido, non poteva essere diversamente d'altronde.
Consigliatissimo anche a quelli che ancora stanno tentennando e non sanno da che parte cominciare per avvicinarsi a questo autore: ragazzi, La scatola dei bottoni di Gwendy potrebbe essere un ottimo punto di partenza perché è sottile, scorrevole e poco impegnativo a differenza di altri libri come It o Shining.
Un input in più? Il finale è bellissimo, secondo i miei gusti ovviamente.

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